Di Andrea Gröbner (senior partner)

Pur rimanendo aperti alcuni aspetti tecnici come l’approntamento di più specifici modelli di rendicontazione, con l’entrata in vigore del Dlgs. n.125 6 settembre 2024, la direttiva 2022/2464 sulla rendicontazione societaria di sostenibilità (anche nota come Corporate Sustainability Reporting Directive o CSRD), almeno per quanto riguarda la definizione del perimetro delle imprese obbligate e alle nuove modalità della rendicontazione di sostenibilità, è ora definitivamente approdata nel ns. Paese.

Per semplificare al massimo la verifica individuale che ogni impresa dovrà effettuate circa il “se” e il “quando”dei requisiti di obbligatorietà della rendicontazione di sostenibilità, si pubblica la seguente tabella riassuntiva precisando però che l’obbligatorietà scatta solo al superamento per due esercizi consecutivi di almeno due dei tre limiti dimensionali. 

Tabella 

Note: per facilitare la comprensione sono adottate terminologie a carattere indicativo
Legenda: ML= milioni di euro; K€ = migliaia di euro

 

Quindi quali sono le PMI non tenute alla rendicontazione di sostenibilità?

La risposta si sintetizza nei seguenti requisiti da possedere contemporaneamente:

  1. non essere una PMI quotata (non avere emesso strumenti finanziari o azioni quotate);
  2. negli ultimi due esercizi consecutivi non rientrare nella catergoria Grandi imprese per non avere superato due delle tre relative soglie dimensionali; quindi, nella stragrande normalità dei casi, essere rimasti sotto la soglia del 25 Ml di Euro di totale attivo patrimoniale e/o essere rimasti sotto la soglia dei 50 Ml di Euro di ricavi di vendita (A1 del CE) per gli ultimi due bilanci approvati.

Dalla tabella riassuntiva di cui sopra si evince che, evidentemente, il provvedimento normativo entrato in vigore il 25/09/2024 non troverà applicazione immediata rispetto alle varie categorie dimensionali delle imprese, e quindi, ci sarà una applicazione graduale con qualche possibile slittamento.

Ad ogni modo, secondo le stime dell’EFRAG e cioè dell’organizzazione con sede a Bruxelles nata nel 2001 per l’applicazione uniforme di principi contabili internazionali in UE, dall’anno 2029 le imprese europee che dovranno redigere la rendicontazione di sostenibilità saranno oltre 50.000.

In altra sede spiegheremo come mai la categoria delle PMI quotate (e in futuro quella delle SRL quotate) è vista dall’UE come una tipologia alla quale tenderanno prosimamente moltissime imprese europee con un conseguente incremento del mercato dei capitali e dei titoli intermediati aventi ad oggetto imprese green o sostenibili in genere.

Come si misura il successo di un’impresa? Fino ad una quindicina di anni fa la risposta era semplice: il rendimento di un’impresa era direttamente proporzionale al suo fatturato e al suo profitto. Oggi questi parametri, da soli, non sono più sufficienti: la valutazione dell’impatto ambientale, sociale e di governance di una attività imprenditoriale si affianca alla valutazione della sua resa finanziaria.

In questo incontro si presenta il risultato di un primo tentativo di misurare, con l’ausilio di dati pubblici, gli impatti ambientali, sociali e di governance delle Top 100 imprese altoatesine. Si tratta di un contributo concreto volto ad indicare un nuovo modo di osservare il rendimento e l’efficienza delle imprese, che ha effetti importanti per più di una tipologia di soggetti: la Provincia, le Banche, gli Imprenditori. Un monitoraggio continuo dei dati di impatto consente, per esempio, di valutare l'impegno delle aziende nel raggiungimento degli obiettivi climatici. Questi dati diventano sempre più importanti anche per i finanziatori. Si pensi alle banche che sono chiamate a considerare sempre più i fattori di sostenibilità nella concessione di prestiti. Infine, gli imprenditori sono sempre più consapevoli che il grado di sostenibilità raggiunto dalla propria azienda può essere una variabile di vantaggio competitivo.

Studio a cura di:

Massimiliano Bonacchi (Ordinario Economia Aziendale, unibz)

Luca Menicacci (Assistant Professor Economia Aziendale, unibz)

Fabio Zanderigo Jona (Laureato Magistrale Accounting e Finanza, unibz, già revisore e consulente REVI)

 

Download:

Südtiroler Wirtschaftszeitung: Die CO2-Bilanz der Grossen

Uni BZ: Decarbonizzazione, Governance e Sostenibilità: le Top 100 altoatesine

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